L’Italia, a causa della sua forma stretta e allungata, non ha vasti bacini idrografici e, quindi, non ha fiumi grandi come quelli di altre parti d’Europa. I suoi fiumi sono principalmente di due tipi: quelli alpini, la cui sorgente si trova sulle Alpi, e quelli appenninici, la cui sorgente si trova sugli Appennini.

Le caratteristiche dei fiumi alpini

I fiumi che nascono dalle Alpi hanno, in generale, una portata più abbondante e costante di quella dei fiumi appenninici.

Ciò è dovuto al fatto che sono alimentati in autunno e inverno da piogge copiose e, in primavera ed estate, dallo scioglimento della neve e del ghiaccio in montagna.

I principali fiumi alpini

Dalle Alpi nasce il maggiore fiume italiano, il Po. La sorgente da cui scaturisce si trova sul Monviso e attraversa la Pianura Padana, sbocca nel Mare Adriatico con una foce a delta, quindi forma con i suoi detriti una pianura alluvionale di forma triangolare.

Il suo bacino idrografico, cioè il territorio le cui acque superficiali alimentano il fiume principale e i suoi affluenti, è il più grande d’Italia.

Lungo il suo corso, il Po è alimentato da 141 affluenti, cioè corsi d’acqua secondari che sboccano in quello principale. I maggiori affluenti di sinistra sono: La Dora Riparia, la Dora Baltea, il Ticino, l’Adda , l’Oglio , il Mincio ecc.

I maggiori affluenti di destra sono: il Tanaro, la Trebbia, il Panaro ecc.

Tutte queste acque sboccano nel Mare Adriatico attraverso l’ampia foce a delta del Po.

Sono alpini anche altri fiumi non affluenti del Po: l‘Adige, il secondo fiume italiano; il Piave, il Brenta, il Tagliamento, l’Isonzo, che sfociano tutti nell’Adriatico.

 

Le caratteristiche dei fiumi appenninici

Rispetto ai fiumi alpini, quelli appenninici hanno in genere una portata minore e irregolare, poichè dipende solo dalle precipitazioni.

Alternano quindi periodi di piena, che in linea di massima cadono in primavera e in autunno, a periodi di magra estiva molto accentuata. Ciò dipende dal fatto che gli Appennini a differenza delle Alpi sono privi di ghiacciai.

I principali fiumi appenninici

Nell’Italia settentrionale quasi tutti gli affluenti di destra del Po sono appenninici. Nasce dagli Appennini anche il Reno, che non è affluente del Po.

Nell’Italia centrale e in gran parte di quella meridionale, i fiumi che scendono dagli Appennini verso il Tirreno sono in genere più lunghi di quelli che scendono verso l’Adriatico. I maggiori fiumi appenninici sono quelli che sfociano nel Tirreno: il Tevere, che è il terzo fiume italiano per lunghezza, l’Arno, il Volturno, l’Ombrone, il Liri-Garigliano.

Tra i fiumi appenninici che sfociano nell’Adriatico vi sono l’Aterno-Pescara, l’Ofanto, il Biferno e il Chienti.

I fiumi più meridionali della penisola sfociano nello Ionio. I maggiori sono il Basento, l’Agri, il Bradano e il Neto.

I fiumi della Sicilia e della Sardegna hanno delle caratteristiche analoghe a quelle dei fiumi appenninici.

Tra i fiumi della Sicilia, i maggiori sono il Salso, che sfocia nel Mediterraneo, e il Simeto, che sfocia nello Ionio. In Sardegna i fiumi principali sono il Tirso e il Flumendosa.

 

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