I Promessi sposi, scritto da Alessandro Manzoni, sono il primo grande romanzo della letteratura italiano ed appartiene al genere del romanzo storico, l’autore prese spunto dal romanzo storico di Walter Scott allora molto popolare.

L’autore prese spunto da vicende storiche svoltesi tra il 1628 e il 1630 a Milano quando la Lombardia era sotto la dominazione spagnola. La vicenda , invece, è frutto di invenzione, anche se non è vera è verosimile perchè parla di uomini semplici come Renzo e Lucia, di fra Cristoforo che aiuta i deboli ed oppressi, e parla di una nobiltà corrotta e oppressiva.

Manzoni non crede che l’uomo possa gestire il proprio destino, quindi a dominare la storia non è l’uomo ma la Provvidenza a cui tutti si devono abbandonare con fiducia perchè essa sa come fare.

La stesura di quest’opera durò venti anni .

Il romanzo comprende un’introduzione  dove l’autore finge di aver ritrovato la storia di Renzo e Lucia in un antico manoscritto del Seicento, poi seguono 38 capitoli in cui viene narrata tutta la storia ed infine un’appendice della Storia della colonna infame.

Le vicende si svolgono in una zona compresa tra Lecco, Milano e Bergamo. E’ il periodo della dominazione spagnola e l’Italia settentrionale è colpita da una carestia e da una guerra di successione. Questi due problemi favoriscono l’esplodere nel 1630 di una terribile epidemia di peste che uccide moltissime persone. Proprio in questo sfondo storico si sviluppano le vicende dei protagonisti.

L’opera la si può considerare suddivisa in sei blocchi narrativi, in cui spesso l’autore interrompe il racconto dando informazioni di carattere storico.

Nel primo blocco vengono introdotti i personaggi principali Renzo e Lucia, fra Cristoforo, don Abbondio, i bravi e don Rodrigo. In questa prima parte c’è un’ampia descrizione paesaggistica e geografica. Si parte da una situazione di calma con la conseguente rottura dell’equilibrio. Infatti, Renzo e Lucia si devono sposare in un paesino vicino al lago di Como, ma ad un certo punto si complica la situazione a causa dell’incontro di don Abbondio con i bravi de don Rodrigo che lo obbligano a non celebrare il matrimonio dei giovani. Don Rodrigo tenta di rapire Lucia, quindi i giovani sono costretti a fuggire.

  

Nel secondo blocco e nel terzo blocco si susseguono le storie dei due giovani che si dividono, infatti, Renzo arriva a Milano in un periodo in cui il popolo è in sommossa a causa del rincaro del pane contro la dominazione spagnola, qui vive numerose disavventure che lo porteranno a maturare e a trasformarsi da paesano sprovveduto in un uomo attento e diffidente verso il prossimo. Lucia si rifugia nel convento di Gertrude a Monza.

Nel quarto blocco don Rodrigo scopre il rifugio di Lucia  e la fa rapire da un terribile fuorilegge di nome l’Innominato. Tutto ciò accade a causa del tradimento di Gertrude. Ma colpito dalla sua grazia, il malvivente si pente e si converte e cerca di salvare la giovane donna rivolgendosi al cardinale Federigo Borromeo. Così in seguito Lucia viene trasferita a Milano, da donna Prassede e don Ferrante.

Nel quinto blocco si parla della devastazione causata dalla guerra e dalla peste. Questa terribile epidemia colpisce anche don Rodrigo che Renzo incontrerà mentre era alla ricerca della sua amata e viene convinto da don Abbondio a perdonarlo. Renzo trova sana e salva Lucia che era stata difesa da fra Cristoforo che aveva preso a cuore la sorte dei giovani.

Nell’ultimo blocco Renzo e Lucia possono unirsi in matrimonio, in seguito si trasferiscono nel bergamasco e Renzo acquista un filatoio, alla loro prima figlia daranno il nome di Maria.

I personaggi principali

Renzo e Lucia: sono due giovani ingenui e provinciali che a causa delle vicende che sono costretti a vivere maturano e cambiano. Lucia rispetto a Renzo è pacata e prudente e grazie alla fede in Dio consegue più facilmente i suoi obiettivi. Renzo è impulsivo e ribelle e si lascia spesso influenzare dalla gente.

Don Rodrigo è l’antagonista, simbolo del potere malvagio e prevaricatore, appartenente alla nobiltà.

L’innominato rappresenta il potere positivo, perchè dopo una vita all’insegna della malvagità trasforma la sua rabbia in amore, infatti salverà Lucia.

Don Abbondio è un prete di paese debole e vive, quindi rappresenta la parte della chiesa peggiore.

Padre Cristoforo, invece, rappresenta la Chiesa positiva , animo pio e sensibile che fa di tutto per aiutare i due giovani.

Accanto a questi personaggi inventati ve ne sono alcuni realmente esistiti a cui l’autore dà ampio spazio alle loro descrizioni e sono Gertrude(monaca di Monza) e il cardinale Federigo Borromeo.

Poi vi sono personaggi minori come Perpetua la domestica di don Abbondio, l’avvocato Azzeccacarbugli, i bravi ecc.

 

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