La stampa è stato il primo mezzo di comunicazione di massa a comparire grazie all’orafo Gutenberg che mise a punto nel 1440 l’invenzione della stampa a caratteri mobili. La prima stampa fu la bibbia di Gutenberg. Per la diffusione dei quotidiani come l’intendiamo noi oggi bisogna attendere il diciottesimo secolo.

Oggi essa è uno dei mezzi più diffusi, con il termine stampa si intendono giornali, riviste e libri.

Stampare significa, quindi, riprodurre in più copie su carta o altro materiale un originale. Tutte le tecniche di stampa si basano sul trasferimento dell’inchiostro da una matrice, cioè un supporto che riporta l’immagine o il testo, su carta.

In passato la composizione dei testi veniva fatta a mano, oggi invece si usa il computer, che oggi grazie a una serie di programmi rende tutto molto più semplice e veloce.

La stampa delle immagini, visto che il processo di stampa utilizza un solo colore, prevede l’utilizzo del nero e il bianco in modo da ottenere varie sfumature di grigio. Per simulare questa diversa tonalità si usa una tecnica chiamata retinatura, che consiste nel trasformare le immagini di partenza in una serie di puntini che riescono ad ingannare il nostro occhio e a farci percepire la differenza di tonalità.

Quando si vedono , invece, immagini colorate queste sono ottenute da una tecnica chiamata quadricromia, cioè si usano quattro colori (azzurro, ciano, magenta, giallo e nero). Questi sovrapposti tra loro in percentuali diverse sono in grado di formare tutti i colori.

    

I tipi di stampa:

La stampa tipografica

E’ il sistema più antico e deriva dalla quella a caratteri mobili di Gutenberg. Oggi viene utilizzata poco, solo per produzioni artigianali. In questo tipo di stampa un rullo inchiostratore stende l’inchiostro sulle matrici, oggi di plastica, e queste sono poi premute contro i fogli di carta.

La stampa offset

Questo sistema è usato per stampare i libri e utilizza matrici piane d’alluminio. Le pellicole che riportano le pagine da stampare vengono poggiate sulle lastre di alluminio la cui superficie è coperta da emulsione fotosensibile che verrà esposta alla luce di lampade speciali. Dopo l’esposizione le lastre vengono trattate con sostanze chimiche che rendono atte a trattenere l’inchiostro solo le zone colpite dalla luce, corrispondenti alle parti stampanti, mentre sulle parti non da stampare aderirà solo acqua; poichè gli inchiostri sono grassi, non si mescolano con l’acqua.

Quando le lastre sono pronte vengono montate su dei rulli. Durante la stampa ogni matrice, girando, raccoglie l’inchiostro solo sulle parti cui può aderire e lo cede a un rullo di caucciù. Da questo l’inchiostro passa ad un foglio di carta che viene così stampato.

La stampa rotocalco

E’ impiegata soprattutto per la stampa di riviste e utilizza matrici incavate. Le lastre in genere cilindri di rame, vengono trattate chimicamente in modo che le parti stampanti accumulino inchiostro nelle cavità. In stampa il foglio passa sulla matrice e più profonde sono le cavità maggiore sarà la quantità d’inchiostro raccolto e più intenso sarà il colore della stampa.

La stampa a colori

Per ottenere i colori nella stampa offset si usano quattro lastre distinte, ognuna delle quali è inchiostrata con un solo colore. Il foglio di carta viene quindi stampato quattro volte , e ogni volta si sovrappone un colore a quello precedente.

 

Programma tecnologia medie

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