Con il semplice nome di latte si intende il latte di mucca, mentre per indicarne altri tipi bisogna indicarlo.

Il latte è un alimento molto ricco, le proteine del latte (caseina, albumina, globulina) come quelle della carne sono dette proteine nobili perchè contengono tutti gli amminoacidi essenziali per l’organismo.

I sali minerali sono numerosi, ma importanti sono il calcio e il fosforo. Il latte, inoltre, è anche fonte di vitamine dei gruppi A e B.

Secondo il contenuto in grassi, il latte si distingue in:

  • latte intero (3,5%);
  • latte parzialmente scremato (1,8%);
  • latte scremato (0,2%).

Il latte ha un colore bianco opaco, un sapore leggermente dolce e un odore caratteristico. E’ il liquido secreto dalle ghiandole mammarie della femmina dei mammiferi; è un’emulsione di grassi ed acqua.

Il latte non deve essere consumato crudo, perchè essendo prodotto da un organismo vivente, è esposto a inquinamento da microrganismi patogeni. Infatti, il latte commercializzato subisce un processo di risanamento.

Lavorazione del latte

  • Il latte viene raccolto mediante la mungitura.
  • Il latte quindi viene inviato nei centri di raccolta dove viene filtrato e raffreddato a 4°C poichè esce dalle mammelle ad una temperatura di 37°C,  in modo che i batteri si riproducano lentamente e quindi può essere trasferito.
  • Il latte viene trasportato con cisterne refrigerate allo stabilimento di produzione.
  • Qui viene controllato e pulito mediante macchine centrifughe.
  • Segue l’eventuale scrematura parziale o totale.

A questo punto le linee di produzione si differenziano in base al processo di risanamento: la pastorizzazione e la sterilizzazione.

 

La pastorizzazione

Il latte viene portato ad una temperatura di 75-85 °C per circa 20-30 secondi e raffreddato rapidamente, con questa operazione vengono uccisi tutti i germi patogeni e si conserva il valore nutritivo dell’alimento, infatti, vengono uccisi il 95% dei batteri, l’altro 5% sono spore molto resistenti al calore e per rallentare la loro crescita il latte deve essere conservato a 4°C.

La sterilizzazione

E’ un processo di risanamento molto spinto, che provoca la totale distruzione della flora batterica.

Il latte è sottoposto a una temperatura di 130-140°C per pochissimi secondi. Questo latte è detto UHT, è di lunga conservazione. A causa delle alte temperature vengono distrutte anche le vitamine e si modificano le proteine.

Entrambi i tipi di latte sia pastorizzati che sterilizzati vengono degassati, per togliere l’ossigeno che può causare alterazioni. Vengono omogenizzati i globuli di grasso rendendoli come piccole particelle, ciò fa si che il latte sia più digeribile. Infine si procede al confezionamento in bottiglie o tetrapak.

Lavorazione del burro

Il burro è un prodotto molto ricco di grassi e povero di altri nutrienti.Vediamo le fasi della produzione industriale del burro.

  • Il latte viene centrifugato per formare la crema, che non è altro che un’emulsione di particelle di grasso, acqua, proteine e sali minerali.
  • La crema viene poi pastorizzata per migliorare la conservabilità del prodotto.
  • Segue la maturazione con l’aggiunta di fermenti, acidificanti e aromatizzanti.
  • Si passa alla burrificazione per sbattimento della crema in recipienti detti zangole, alla temperatura di 12°C. Dopo lo sbattimento i globuli di grasso solidificano e si uniscono, separandosi dal latticello.
  • Dopo che il grasso si è separato sotto forma di burro, viene lavato, impastato e modellato nelle forme in cui dovrà essere messo in commercio.

Lavorazione del formaggio

Si tratta di un alimento molto vario che viene preparato a partire dal latte di diversi animali. Una delle caratteristiche di questo prodotto è quella di essere un concentrato di proteine. La produzione dei formaggi richiede diverse fasi di lavorazione.

  • Sul latte intero o scremato si fa agire un fermento, detto caglio, che si ricava dallo stomaco dei vitelli o agnelli da latte. Il caglio provoca la coagulazione della caseina che formerà una massa granulosa detta cagliata.
  • La cagliata viene spezzata e separata dal siero. A questo punto le successive fasi di lavorazione differiscono a seconda del tipo di formaggio da produrre cioè a pasta molle o formaggi semiduri e duri. Se non si fanno ulteriori lavorazioni si ottiene un formaggio fresco come la mozzarella, fior di latte, scamorza, robiola.
  • I formaggi molli possono subire una stagionatura ottenendo i formaggi molli stagionati (crescenza, gorgonzola, taleggio ecc.)
  • Se la cagliata spezzata viene cotta, secondo il tipo di cottura avremo formaggi a pasta semidura o a pasta dura (asiago, parmigiano, grana ecc.).
  • Si procede alla salatura.
  • Infine si passa alla stagionatura, che può durare poche settimane o oltre un anno. Durante questo periodo sulle forme di formaggio agiscono dei fermenti che gli conferiscono particolari sapori e aromi.

La produzione dello yogurt

Lo yogurt è un alimento molto antico, esso è un latte fermentato con microrganismi acidificanti quali il Lactobacillus Bulgaricus e Steptococcus Thermophilus. Il processo di fermentazione che questi provocano trasforma il lattosio in acido lattico. L’alimento che si ottiene è facilmente digeribile; favorisce il normale funzionamento dell’intestino e disintossica l’organismo.

Dopo aver inoculato i fermenti, il latte è tenuto in incubazione a 45°C per circa 4 ore, poi è raffreddato per arrestare la fermentazione e quindi rimescolato, in seguito viene confezionato.

La legge italiana prevede che i fermenti presenti nello yogurt siano vitali fino al momento del consumo.

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