Le fibre tessili sono strutture sottili di origine naturale o chimica utilizzate per la realizzazione dei tessuti. Le sostanze di cui sono costituite hanno caratteristiche di flessibilità, tenacità e duttilità, che consentono la lavorazione in fili sottili e resistenti.

Ogni fibra ha un aspetto caratteristico che si può osservare al microscopio. Ma tutte hanno una struttura allungata formata dall’unione di monomeri collegati tra loro in lunghe catene (polimeri).

Dall’unione delle fibre si ottiene il filato, più filati insieme formano il tessuto.

Le fibre naturali possono essere di origine vegetale, animale o minerale; quelle chimiche possono essere artificiali o sintetiche.

Fibre tessili animali

L’animale da fibra più diffuso al mondo è la pecora da lana. Altri animali da fibra sono il cammello, il vigogna, l’alpaca. L’animale più piccolo è il baco da seta.

La lana

La lana si ricava dal vello degli ovini, caprini e camelidi (lama o l’alpaca).

La lana di pecora è di qualità variabile poichè dipende dalla razza di provenienza, la più pregiata appartiene alla pecora merinos originaria della penisola iberica.

La fibra della lana è costituita da una sostanza proteica la cheratina, ha una lunghezza tra i 2 e i 40 cm, è rivestita esternamente da squame e presenta numerose ondulazioni. Questa struttura conferisce alla lana morbidezza, elasticità (rende i tessuti molto confortevoli), igroscopicità ed elevata coibenza termica per via dell’aria trattenuta tra le fibre.

    

Inoltre ha un’elevata attitudine alla tintura e alla lavorazione. Ma non sopporta la stiratura e può infeltrire perdendo la sua morbidezza.

La finezza è l’elemento di maggiore rilievo per valutare la qualità di una lana e come la lunghezza dipende dalla zona da dove si preleva. Più la fibra è sottile e più è pregiata.

La tosatura si compie una volta all’anno. La lana appena tosata è detta sudicia, quindi viene lavata per liberare le trame dalle impurità e sostante untuose. Dai residui del lavaggio si ricava la lanolina, sostanza grassa impiegata in farmacia r in cosmetica.

Dopo l’asciugatura la lana è pronta per la cordatura fatta con una sorta di pettine che pulisce e distende le fibre. A questo punto si può procedere alla filatura.

La seta

La seta è un filamento sottile e lucente, lungo anche più di 1 km. Si ricava dal bozzolo prodotto dal baco da seta. Questo lepidottero emette la sua bava(seta) quando è allo stato di bruco, poi si trasforma in crisalide e infine in farfalla.

Questa fibra tessile è sempre stata molto apprezzata per le sue ottime caratteristiche, perchè è leggera e al tempo stesso molto resistente. Isola il corpo dal caldo e dal freddo, mantiene bene la piega è molto elastica e resiste alla trazione. E’ in assoluto la fibra più costosa.

Il baco adulto da cui si ricava la seta ha due ghiandole dette seritteri, dove si forma la sostanza che diventerà seta. Il baco con un movimento ondulatorio del capo produce il bozzolo all’interno del quale rimane imprigionato. Nel bozzolo il baco si trasforma in crisalide e poi in farfalla pronta a bucare il bozzolo per uscire.

Prima che essi rompano il bozzolo i bachi vengono riscaldati a 90°C in una stufa a vapore, per ucciderli.

I bozzoli poi sono immersi in acqua calda, dove si rammollisce la sostanza gommosa che lega i fili di seta; poi si ha la scopinatura cioè si trova il capo del filo dei bozzoli; la trattura dove la seta viene avvolta su un  aspo.

La prima seta che si ricava da questi trattamenti si chiama seta greggia che è rigida e opaca. Poi si ha la seta cotta detta anche sgommata, ha subito un lavaggio in acqua calda e sapone che ha sciolto la gomma, cioè sericina; è morbidissima e molto lucente.

Infine si ha la seta caricata che ha subito un’immersione in un bagno di sali minerali che aderiscono alla fibra; è più rigida e pesante della seta cotta.

 

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Le fibre tessili vegetali

Le fibre chimiche

La produzione dei tessuti