Torquato Tasso nacque a Sorrento ne 1544 e morì a Roma nel 1595. Viaggiò tanto per tutta Italia, ma di grande importanza fu il suo passaggio nella Ferrara degli Estensi dove il poeta riscopre le opere della tradizione epico cavalleresca di Boiardo e di Ariosto che avranno una grande influenza su di lui.

Visse per 10 anni alla corte degli Estensi dove compose la maggior parte delle sue opere: Rime, Aminta  (un dramma pastorale) e la Gerusalemme liberata (poema eroico sulla I Crociata), ma ben presto il lato tormentato del suo carattere uscì fuori, infatti, poichè ebbe scagliato un coltello contro un servo, fu chiuso in una clinica psichiatrica per sette anni.

E’ una delle voci più significative della Controriforma, quindi, visse in un periodo in cui la serenità delle corti era al tramonto. I signori continuavano ad attorniarsi di intellettuali ma da loro volevano maggiore accondiscendenza e minore libertà artistica.

La Gerusalemme liberata

L’ opera di Tasso che più viene ricordata è la Gerusalemme liberata, essa riprende la tradizione epico-cavalleresca adattandola al suo tempo, cioè il periodo della Controriforma, caratterizzato da conflitti religiosi.

  

Il poema è diviso in 20 canti in ottave, ha una trama semplice. La narrazione riguarda la fase conclusiva della prima crociata, l’assedio e la conquista di Gerusalemme.

Si può definire un poema epico-religioso perchè è incentrato su Goffredo di Buglione, che guidò la prima crociata, compiuta dai Cristiani tra il 1095 e il 1099, per liberare Gerusalemme e il Santo Sepolcro dai Musulmani.

Il racconto si fonda sulla verità storica, ma a differenza della storiografia mantiene un margine di finzione. Tutti i fatti fantastici e sovrannaturali che avvengono, restano nell’ambito della religione, in modo da mantenere il lettore sempre legato alla narrazione.

L’argomento in sè ha anche una funzione educativa, perchè la prima crociata offre lo spunto per rappresentare la vittoria del bene, e soprattutto che la Cristianità deve essere unita per combattere gli infedeli.

Attorno al tema centrale, si sviluppano intricate storie d’amore tra gli eroi cristiani e le eroine musulmane.

In tutto il poema prende come modelli Omero e Virgilio, infatti, l’eroe Rinaldo è molto simile ad Achille, senza di lui come per l’eroe Greco, i Cristiani non possono vincere. Anche la figura del protagonista Goffredo è modellata su quella di Enea.

 

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