La frequenza relativa di un evento A è il numero f_{{r}}(A)\frac{a}{n} dove a è il numero di casi in cui si è verificato l’evento ed n il numero di volte che si è ripetuto l’esperimento.

La probabilità che un evento si verifichi è pari alla frequenza relativa dell’evento, quando il numero di ripetizioni sia abbastanza grande.

Supponiamo di lanciare una moneta 10 volte di seguito. La probabilità che in ciascuna prova si presenti testa è sempre \frac{1}{2} perchè, in tutte le prove, 1 è il caso favorevole che l’evento si verifichi e 2 sono i casi possibili. Analogamente lanciando un dado, 20 volte di seguito, la probabilità che in ciascuna prova la faccia superiore presenti un numero non superiore a 5 è \frac{5}{6} perchè i casi favorevoli sono 5 ed i casi possibili sono 6.

    

Supponiamo che nelle 10 volte in cui si effettua il lancio di una moneta, questa si è presentata testa appena 4 volte. In tal caso il rapporto \frac{4}{10} , fra il numero 4 che sono le volte in cui si è verificato l’evento testa e il numero 10 delle prove fatte si chiama frequenza relativa all’evento.

Naturalmente se in nessuno dei 10 lanci della moneta l’evento di presentarsi testa non si è mai verificato, la frequenza sarà 0; mentre se nei 10 lanci l’evento si è sempre verificato la frequenza è 1.

Si è verificato che aumentando il numero di prove la frequenza e la probabilità tendono a diventare uguali, anche chiamata LEGGE DEI GRANDI NUMERI

 

Programma matematica terza media