Il modo imperativo esprime un comando, ma anche un suggerimento, un invito, un avvertimento.

Stai attento!          Aiuta tuo fratello!

Il modo imperativo ha un solo tempo, il presente, perchè non si possono dare ordini per il passato. Per il futuro, invece, è più corretto esprimere delle intenzioni (vorrei che stessi più attento, potresti aiutare tuo fratello), perciò si ricorre ad altri modi del verbo.

Questo modo non ha neppure la 1° persona singolare (io) perchè ha poco senso dare ordini a se stessi.

LA CONIUGAZIONE

1° coniugazione 2° coniugazione 3° coniugazione
riordina (tu) prendi (tu) apri (tu)
riordini (egli) prenda (egli) apra (egli)
riordiniamo (noi) prendiamo (noi) apriamo (noi)
riordinate (voi) prendete (voi) aprite (voi)
riordinino (essi) prendano (essi) aprano (essi)

Come si può notare dalla tabella, la 3° persona singolare (egli), la 1° plurale (noi) e la 3° plurale (essi) possiedono le stesse forme del modo congiuntivo presente. Anche se nell’analisi grammaticale le classificherai come voci del verbo imperativo, sappi che prendono anche il nome di congiuntivo esortativo.

L’imperativo visto che è il modo del comando, può far assumere alle frasi un tono poco cortese, per questo si tende a trasformare il comando in un invito aggiungendo espressioni gentili, come per favore, se possibile, ...

Se non le spiace, tenga la destra.    Restituisci il pallone, per favore.

 

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