Prima di iniziare qualsiasi costruzione bisogna fare un progetto.

Il progetto non comprende solo l’aspetto dell’edificio, la divisione dei suoi spazi, ma deve tener conto anche del terreno su cui deve essere costruito, quindi della zona ecc.

Quindi l’ingegnere o l’architetto nell’ideazione del progetto deve tener conto sia della volontà del committente, ma anche delle varie leggi che si devono rispettare.

Una volta tenuto conto dei vari fattori che possono influenzare la costruzione di un edificio si passa al progetto esecutivo che tiene conto delle fondamenta, del solaio ecc.

Per iniziare i lavori tutti i documenti verranno presentati al Comune che dovrà rilasciare un permesso.

Quando si iniziano i lavori si apre un cantiere, cioè l’area destinata alla costruzione dell’edificio dovrà essere delimitata. Poi si procede alla preparazione del terreno con delle ruspe. Le pareti dello scavo ottenuto verranno ricoperte da calcestruzzo armato, poi verrà costruita un’altra parete parallela alla prima che corrisponde alle pareti esterne del piano interrato.

Lo spazio fra le due pareti è detto intercapedine e serve per areare la cantina.

In base ai disegni del progetto si gettano le fondazioni (elementi strutturali che sorreggono i carichi derivanti dalla costruzione), queste sono di diversi tipi  e l’utilizzo dipende  dal carico previsto e dalla natura del terreno.

  

Se il terreno è resistente, si usa la fondazione a plinti; consiste nell’ingrossare la base del pilastro con un plinto, per sorreggerlo; se il terreno è argilloso, si preferisce la fondazione a travi rovesce o a platea, essa consiste nel collegare fra loro i pilastri della struttura con delle travi, in quelle a platea si usa anche un solaio.

Una volta colato il calcestruzzo nelle casseforme, si aspetta che solidifichi. Poi viene steso sul terreno uno strato di ghiaia, poi uno strato di cemento che sommerge i plinti fino alla base minore. Questo strato sarà il pavimento del piano interrato.

La struttura portante è costituita da un telaio in cemento armato che sorregge il solaio. Quest’ultimo è una struttura orizzontale che divide un piano dall’altro; quindi costituiscono il soffitto del piano sottostante e il pavimento di quello sovrastante, esso serve anche per irrigidire il telaio e rendere la struttura più forte. L’ultimo solaio di un edificio in calcestruzzo armato è detto solaio di copertura. Tale copertura può essere piana oppure a falde inclinate e avere una struttura in calcestruzzo armato o in legno. Su tutti i tipi di copertura viene messo un adeguato strato di isolante termico e impermeabilizzante, inoltre, è importante un buon sistema di scolo delle acque (grondaie).

Poi si passa alla creazione delle pareti che possono essere divisorie o di tamponamento. Le prime separano gli ambienti interni e quindi servono per organizzare gli spazi, mentre le seconde dividono l’esterno dall’interno, esse quindi hanno uno spessore maggiore rispetto alle divisorie e devono contenere al loro interno anche del materiale isolante.

A costruzione ultimata, inizia la finitura dello stabile, quindi dopo aver ultimato gli impianti si procede alla pavimentazione, alla tinteggiatura, la posa in opera di porte e finestre, dei termosifoni e degli apparecchi sanitari.

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