Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da una famiglia di commercianti agiati. La sua infanzia fu felice insieme ai quattro fratelli tra la città e la casa al mare. Nel 1927 si trasferì a Firenze e nel 1947 a Milano dove morì nel 1981.

Non condusse studi regolari, partecipò alla prima guerra mondiale e al suo ritorno cominciò a frequentare l’ambiente intellettuale di Genova e a scrivere poesie.

Nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta di poesie Ossi di seppia, caratterizzate da un’atmosfera un po’ metafisica tipica degli anni giovanili. Con questa raccolta raggiunge una certa notorietà. Si trasferì a Firenze conobbe la donna che sarebbe diventata sua moglie.

Praticò la professione di giornalista, era un fervente antifascista, infatti a Firenze perse il lavoro proprio perchè non era inscritto al partito fascista. Aiutò Umberto Saba e Carlo Levi a sfuggire dalla deportazione.

In vecchiaia la sua notorietà crebbe infatti, fu nominato senatore a vita e nel 1975 ottenne il premio Nobel per la letteratura.

  

Alcune delle sue opere sono: Le occasioni, La bufera e altro, Satura.

Il poeta soprattutto da più giovane aveva una visione pessimistica del mondo e della vita umana, pensava che la verità fosse nascosta da qualcosa, quindi che questo qualcosa impedisce la conoscenza. Solo per brevi attimo l’uomo riesce a superare tale ostacolo e forse proprio la poesia da’ la possibilità di comprendere questo mistero.

Dal punto di vista delle immagini, in genere l’ostacolo è rappresentato da una siepe, da muri, recinti ecc. invece, la verità è data dal mare, dalla donna ecc.

Con gli anni lo sguardo del poeta si fa più morbido e il suo stile diventa più narrativo e semplice da comprendere.

 

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