Il paesaggio

In geografia si definisce paesaggio tutto ciò che possiamo osservare e che quindi è visibile all’ occhio umano. Oggi i paesaggi costituiti solo da elementi naturali sono rari (colline, vegetazione, i fiori…), ma sono presenti anche gli elementi antropici cioè introdotti dall’ uomo (edifici, strutture agricole, le strade…).

Uno dei compiti del geografo è l’osservazione dei molteplici paesaggi presenti sulla Terra allo scopo di individuare la prevalenza degli elementi naturali o di quelli legati all’uomo; spetta sempre al geografo indagare le modifiche che ogni paesaggio ha subito.

I paesaggi, infatti, sono soggetti a numerosi e continui mutamenti sia per l’azione della natura che per l’azione dell’uomo.

Nel primo caso i mutamenti possono richiedere tempi lunghissimi che vanno nell’ordine di milioni di anni, o al contrario possono essere molto veloci come per esempio le eruzioni vulcaniche.

Anche i cambiamenti del paesaggio dovuti all’azione dell’uomo possono essere di lunga durata, ma si parla di secoli o decenni, oppure possono essere attuati in tempi molto brevi.

Due esempi di paesaggi trasformati dall’uomo sono quello rurale e quello urbano. Il paesaggio rurale è quello della campagna coltivata, nel quale l’uomo è intervenuto con il disboscamento, con gli impianti d’irrigazione ecc.

Il paesaggio urbano è quello delle città  ed è la forma più evidente di paesaggio antropizzato con case, palazzi, centri commerciali ecc.

    

L’ambiente

La parola ambiente deriva dal latino ambire, ossia “circondare, stare intorno”.

Quindi l’ambiente è ciò che ci circonda ed è il risultato dell’azione di esseri viventi come le piante , gli animali e l’uomo. E di altri elementi quali la temperatura, l’acqua ecc.

Mentre il paesaggio è l’insieme degli elementi percepibili dall’ occhio umano, l’ambiente è determinato anche da fattori invisibili come i minerali, i gas presenti nell’ atmosfera.

Sulla Terra ci sono tantissimi paesaggi ma anche numerosi ambienti come quelli marini, montani, fluviali, desertici ecc.

Uomo e ambiente

Da sempre l’uomo agisce in vario modo sull’ ambiente in cui vive e si muove; in passato però, gli interventi umani sono avvenuti in tempi piuttosto lunghi. Tra la fine del XVIII secolo e la metà dell’Ottocento, con l’avvento dell’industrializzazione, invece, l’uomo ha sviluppato tecnologie così potenti da provocare cambiamenti e danni ambientali permanenti. Inoltre, in poco più di cento anni, la popolazione mondiale è aumentata di ben sei volte. Una popolazione così numerosa ha bisogno di cibo, energia e prodotti in tale quantità da non avere precedenti. Per questo l’uomo sta consumando in modo massiccio le risorse della natura: legname, prodotti agricoli, carbone, petrolio ecc.. Inoltre, l’uomo produce sempre più rifiuti che sono difficili da smaltire.

Ambiente e cultura

L’ambiente fornisce all’ uomo grandi opportunità per insediarsi, come accade nelle zone con pianure fertili e un clima mite. Allo stesso tempo l’ambiente pone anche dei vincoli, cioè delle limitazioni.

Un ambiente molto freddo, per esempio, rende difficoltose le attività umane; un terreno ripido e roccioso ostacola gli insediamenti.

L’intervento dell’uomo è importante perché lui riesce a rendere ambienti impervi e adattarli a seconda del proprio bisogno.

Per esempio consideriamo l’ambiente di montagna. In alcuni luoghi la presenza di neve e le basse temperature sono ostacoli molto seri per le attività umane e determinano quindi scarsa popolazione; in altri luoghi, invece, le stesse caratteristiche ambientali vengono sfruttate positivamente: è il caso per esempio, delle località turistiche invernali.

 

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