La popolazione mondiale

Sulla Terra siamo circa 7 milioni di abitanti con una densità di circa 47 abitanti per chilometro quadrato. Ovviamente gli esseri umani non sono distribuiti in modo uniforme sulla superficie terrestre, infatti fin dall’antichità buona parte dell’umanità si è concentrata nelle regioni boreali a clima temperato, dove la temperatura e la quantità di precipitazioni hanno permesso l’insediamento umano. Importante per l’insediamento umano è stato anche il mare perchè da sempre è stato una risorsa e una via di comunicazione, infatti attualmente il 30% della popolazione mondiale vive entro 50 km dalla coste. Inoltre sono popolate anche le zone di pianura che si trovano lungo i delta dei fiumi.

Ovviamente le regioni polari della Siberia, del Canada settentrionale e della Scandinavia, le zone occupate dalle foreste equatoriali e dai deserti caldi o freddi sono disabitate perchè inospitali e quindi le meno popolate della Terra.

Il continente più popoloso è l’Asia seguito da Africa e le Americhe mentre l’Antartide è disabitata.

Per conoscere una popolazione bisogna studiare diversi fattori e la scienza che si occupa della descrizione di un popolo si chiama demografia. Tale scienza tiene conto del totale degli individui, la loro composizione, cioè da quanti maschi e quante femmine è composta, l’incremento e la diminuzione della natalità e mortalità, l’età media e la speranza di vita.

Inoltre, per studiare bene una popolazione è importante conoscere la diversità fra le classi sociali , quindi il diverso reddito, il livello d’istruzione , il tipo di lavoro ecc. Il reddito permette di suddividere i paesi in sviluppati (Nord del mondo) e sottosviluppati (Sud del mondo).

L’ONU per indicare le condizioni di vita della popolazione mondiale  introdotto l’ISU (indice di sviluppo umano) che tiene conto della salute dei cittadini, quindi della speranza di vita alla nascita, l’istruzione, il tenore di vita.

Sicuramente i fattori che influiscono maggiormente sull’andamento demografico sono il tasso di fertilità della popolazione residente e il tasso di migrazione. Il tasso di fertilità è dato dal numero di figli generati in media da una donna, invece il tasso di migrazione indica la percentuale della popolazione immigrata , se positivo, emigrata se è negativo. Ovviamente le migrazioni provocano un aumento della popolazione negli Stati che accolgono gli immigrati e una diminuzione in quelli in cui le persone emigrano.

In genere i motivi per cui le persone lasciano la propria patria sono la guerra, la fame e la povertà e quindi la speranza di migliorare le loro condizioni di vita. Generalmente le persone migrano nei paesi dove il tasso di natalità è più basso l’età media è più alta in modo che dovrebbe essere più facile trovare lavoro.

  

Per quanto riguarda la crescita demografica  essa è bassa o uguale a zero nei paesi più ricchi, mentre è ancora molto forte nei paesi in via di sviluppo. Questo perchè nei paesi poveri le coppie tendono ad avere più figli sia per conservare il gruppo familiare minacciato dall’elevata mortalità infantile, sia perchè hanno bisogno di più braccia che li aiutino nei lavori. Nei paesi sviluppati le coppie preferiscono avere pochi figli anche perchè sempre più spesso le donne lavorano fuori casa. La popolazione continua ad aumentare anche se più lentamente rispetto agli anni passati .

Il fatto che la popolazione stia aumentando lentamente è una cosa positiva perchè la vita degli esseri umani dipende dalle risorse alimentari, idriche ed energetiche presenti sulla Terra. Se si avesse un sovrappopolamento queste non basterebbero per tutto il mondo.

Sicuramente in passato gli uomini vivevano più in campagna che in città ma poi le cose sono cambiate e si è avuto un fenomeno detto urbanizzazione in cui la popolazione si è spostata dalle campagne alla città. Questo fenomeno riguarda soprattutto i paesi in via di sviluppo, invece nei paesi più avanzati come gli Stati Uniti questo fenomeno è quasi fermo.

L’aumento della popolazione nelle città porta alla formazione di megalopoli cioè città con oltre 10 milioni di abitanti come Tokyo, New York, Los Angeles, Mosca, Londra ecc.

Alcune megalopoli sono considerate conurbazioni, cioè insiemi di  vicine che sono cresciute fino a formare un unico agglomerato urbano.

Poi ci sono le metropoli, cioè città con con un numero di abitanti che va da 5 a 10 milioni di abitanti, infine ci sono le grandi città con almeno un milione di abitanti.

 

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