La prima difficoltà che i cartografi incontrano è quella di riprodurre vaste estensioni della superficie terrestre in piccolo formato. Usano a tale scopo delle scale di riduzione, che indicano quante volte la superficie terrestre è stata rimpicciolita nella rappresentazione della carta. Esse sono di due tipi.

La scala numerica indica il rapporto tra la distanza sulla carta e quella sul terreno: se una carta geografica ha una scala di 1: 1 000 000, significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 1 000 000 cm, ossia a 10 km sul terreno.

La scala grafica è costituita da un segmento diviso in parti uguali, ciascuna delle quali misura di solito 1 cm. In corrispondenza di ciascun centimetro è indicata la distanza reale in kilometri: nella scala 1 : 1000000, il primo centimetro porta l’indicazione di 10 km, il secondo 20 km e così via.

Una carta geografica oltre a essere ridotta è orientata in modo che, per chi osserva, il nord si trova in alto, il sud in basso, l’est a destra e l’ovest a sinistra.

Essa è anche simbolica, infatti, alcuni simboli sono identici per tutte le carte, altri sono diversi a discrezione del cartografo, quindi , occorre che la carta abbia una legenda, che propone l’elenco dei simboli e dei colori utilizzati e il loro significato.

 

Programma geografia prima media

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