Fra le opere giovanili di Ludovico Ariosto , spiccano i “Carmina” che sono poesie scritte a partire dal 1494. Queste poesie furono composte in latino tra il 1494 e il 1503; il tema dominante è l’amore e sicuramente si rifà ai modelli classici come Orazio, Catullo e Virgilio. Queste liriche non furono mai raccolte dall’autore, nè pubblicate dallo stesso.

Dall’imitazione dei classici, sotto l’influenza di Bembo, passò alle Rime volgari che sono state scritte in un periodo che va dal 1493 al 1527, alcune delle quali non si possono datare con precisione. Anch’esse non furono mai raccolte dall’autore e furono pubblicate solo dopo la sua morte. Il tema principale come nei Carmina è amoroso e più specificatamente erotico.

Poi scrisse una serie di commedie a seguito della richiesta della corte estense, infatti, come intellettuale cortigiano, doveva occuparsi di allestire spettacoli per le feste di corte. All’inizio per questi spettacoli si usavano traduzioni di testi comici latini, ma successivamente Ariosto inagurò una nuova tradizione con commedie in volgare, scritte di suo pugno, inoltre non erano in versi ma in prosa. Si ricordano “La Cassaria” (1508), “Il Negromante” (1520-1528), “La Lena” (1528-1529) e “I Studenti” che risale alla maturità e fu completato solo dopo la sua morte dal fratello e dal figlio.

Le prime commedie trattano del conflitto tra giovani, nato per il raggiungimento dei loro obiettivi amorosi e che sono ostacolati dai vecchi. La “Cassaria” è ambientata in un ,paesino della Grecia e invece i “Suppositi” a Ferrara, cosa che piacque molto al pubblico essendo quello, per loro, un mondo familiare.

Tra l opere di Ludovico Ariosto la commedia più riuscita è “La Lena” che narra le vicende di una ruffiana, avanti con l’età, che fa da moderatrice per denaro tra due giovani.

Poi scrisse le “Satire” tra il 1517 e il 1525, sono 7 componimenti poetici in terzine, indirizzati a parenti ed amici; ha seguito il modello delle “Satire” di Orazio e trattano temi come la condizione dell’intellettuale cortigiano e come essa possa limitare la libertà di un individuo, l’aspirazione di na vita tranquilla dedita agli studi, alla famiglia, la follia degli uomini che inseguono la fama, la ricchezza ed altri argomenti.

Il tono che usa nelle satire è ironico e colloquiale e usa anche modi di dire della lingua parlata.

 

Programma di letteratura superiori