Le opere in latino di Petrarca

La parte maggiore delle opere di Petrarca sono scritte in latino, infatti in volgare lui scrisse solo il Canzoniere (opera per cui Petrarca è noto universalmente) e i Trionfi.

Egli riteneva che il latino e non il volgare fosse una lingua letteraria per eccellenza. Lui recuperò alcuni aspetti della cultura classica portando ad un rinnovamento della prosa latina; seguì sempre due filoni, quello dei classici e quello che deriva dalla spiritualità cristiana.

Nonostante Dante e Petrarca fossero quasi contemporanei, avevano due modi di fare poesia completamente diversi. Il primo metteva alla base del suo pensiero la filosofia scolastico-aristotelica e quindi aveva fede in un ordine perfetto. Petrarca, invece riteneva che non si potesse dominare la realtà con schemi concettuali.

Le opere più significative sono:

  • Epistole in versi, sono 66 lettere in esametri, divise in tre libri e scritte tra il 1331 e il 1350. Trattano vari argomenti: politici, morali e il suo amore per Laura.
  • Africa, è un poema epico in esametri sulle imprese di Scipione l’Africano, il generale romano che sconfisse Annibale nella Seconda guerra punica. Petrarca cominciò l’opera nel 1338 ma non la finì mai. Pensava che questa sarebbe stata l’opera che gli avrebbe dato fame presso i posteri. Tale opera si ispirò all’Eneide e il suo scopo era quello di esaltare la grandezza di Roma con le imprese di Scipione.
  • De viribus illustribus (gli uomini illustri), è una raccolta di biografie, di famosi personaggi romani. Il poeta iniziò l’opera nel 1338, ma non la terminò. La si può considerare un’opera storica, che come Africa era nata con lo scopo di esaltare la grandezza di Roma attraverso gli uomini latini illustri.
  • Rerum memorandum libri (libri delle cose memorabili), una raccolta di virtù e vizi raccontati grazie a degli aneddoti. Opera che iniziò tra ol 1343 e il 1345 che rimase incompiuta.

 

Dal 1343 dopo che il fratello si era fatto monaco , in lui iniziò una profonda crisi spirituale che lo portò a comporre opere i cui temi erano la precarietà delle cose umane, il mistero della morte ecc.Tali opere erano:

  • De vita solitaria (la vita solitaria), racchiude il binomio tra cultura classica e spiritualità cristiana. Tale opera fu scritta nel 1346 ed esalta la solitudine che non deve essere quella rigida dei monaci, ma deve essere rallegrata dalla natura , dalla conversazione epistolare, dai libri ecc. La solitudine, quindi può servire a purificarsi e con lo studio dei classici può portare anche all’elevazione dell’animo. Quindi l’opera porta esempi di eremiti, personaggi biblici, santi che vivevano in solitudine.
  • De otio religiosi,( l’ozio religioso ), composto nel 1347 dopo una visita alla certosa di Montrieux dal fratello Gerardo. Tale opera esaltava la serenità della vita monastica.
  • De secreto conflictu curarum mearum (il conflitto segreto delle mie preoccupazioni) noto anche come Secretum. Scritto tra il 1347 e il 1353 , è un dialogo tra Petrarca e sant’Agostino alla presenza della Verità. Tale opera è divisa in tre libri dove l’autore confessa tutte le sue debolezze.

Inoltre scrisse anche molte lettere destinate ad amici e a potenti dell’epoca. Esse si dividono in familiari, senza nome e lettere senili.

 

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