Luigi Pirandello nacque ad Agrigento nel 1867 da un’agiata famiglia che si era trasferita in Sicilia per sfruttare alcune solfare che gli procurano molto denaro. Ricevette una prima istruzione in casa, poi vista la sua propensione verso le materie umanistiche frequentò il liceo a Roma essendosi trasferito con la famiglia. In seguito frequentò l’Università prima a Roma, poi in Germania dove si laureò nel 1897.

Tornato a Roma collaborò con alcune riviste e nel 1894 si sposò con la figlia del socio del padre. Fu poi per molti anni professore all’Università di Roma.

Purtroppo nel 1903 la vita dello scrittore e della sua famiglia a causa di problemi economici dovuti all’allagamento di una solfara sia della sua famiglia che della moglie. Da quel momento in  poi Pirandello intensificò il suo lavoro come collaboratore e cominciò a farsi pagare visto che prima lo faceva spesso gratuitamente. Purtroppo oltre a questo problema si aggiunse la malattia mentale della moglie che in seguito verrà chiusa in un manicomio.

Dal 1910 grazie a delle opportunità riuscì ad intraprendere attività teatrali che pian piano assorbirono tutto il suo tempo.

    

Nel 1924 , ormai abbastanza famoso, si iscrisse al partito fascista, più per interessi che per ideali, ma ben presto il regime lo allontanò a causa della sua mentalità per loro troppo innovatrice.

Nel 1929 ricevette il titolo di Accademico d’Italia e nel 1934 il premio Nobel per la Letteratura.

Morì nel 1936, a Roma mentre assisteva alle riprese del film tratto dal suo romanzo Il fu Mattia Pascal.

Pirandello viene considerato un autore del Decadentismo europeo. Egli insieme a Italo Calvino fu conosciuto in tutta Europa e si può dire che introdusse elementi nuovi al teatro come il gusto per l’ironia, l’uso di umorismo amaro ecc.

Secondo Pirandello nulla è come sembra, infatti, secondo lui ognuno di noi a volte è costretto a portare una maschera che lo rende meno autentico, cioè egli si adegua a quello che vuole la società , ma ciò porta a delle conseguenze interiori molto gravi.

Inoltre, secondo l’autore non esiste una verità assoluta, ma ogni individuo è portatore della sua verità.

Scrisse tantissimi racconti, molti dei quali sono racchiusi in una raccolta chiamata Novelle per un anno. I suoi romanzi più famosi sono Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno, centomila.

Le sue opere teatrali ancora oggi sono rappresentate in tutto il mondo, esse sono: Pensaci Giacomino, Liolà, Così è (se vi pare), Sei personaggi in cerca d’autore ed Enrico IV. Tutte rappresentazioni che ebbero un successo internazionale.

 

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