I Trionfi è una delle due opere in volgare di Petrarca, l’altra è il Canzoniere. L’nno d’inizio è incerto, alcuni credono che quest’opera sia stata scritta nel 1353, altri tra il 1342 e il 1343, sicuramente quest’opera ha subito continue rielaborazioni da parte di Petrarca fino alla sua morte.

I Trionfi è un poema didascalico-allegorico, scritto in terzine a rima incatenata (ABA, BCD…) sul modello della Commedia di Dante. Però le analogie finiscono qui, infatti il concetto di trionfo è in senso classico, infatti esso era la processione con cui i condottieri vincitori, a Roma, venivano accompagnati e celebrati in Campidoglio.

Il poeta nell’opera immagina di vedere sei carri trionfali seguiti da personaggi mitici e storici: il carro dell’Amore (triumphus Cupidinis), il carro della Pudicizia (triumphus Pudicitiae), il carro della Morte (triumphus Mortis), il carro della Fama (triumphus Famae), il carro del Tempo (triumphus Temporis), il carro dell’Eternità (triumphus Aeternitatis).

 

La spiegazione di questa successione è la seguente: alla base dell’esperienza umana ,mortale c’è il trionfo dell’Amore, su di esso prevale il Pudore, che a sua volta è prevalso dalla Morte, su quest’ultima prevale la Fama e su di essa il Tempo, infine su tutti prevale l’Eternità.

Sicuramente queste sei figure allegoriche indicano le fasi salienti della vita del poeta stesso: la passione per Laura, l’amore sconfitto dalla pudicizia di Laura, la morte della donna, l’aspirazione di gloria, il trascorrere inesorabile del tempo che cancella tutto anche la fama, infine il tendere verso la pace celeste è l’unico valore eterno capace di placare i conflitti dell’animo.

 

Programma di letteratura superiori