Quando parliamo di ferro intendiamo sempre una delle sue leghe, cioè la ghisa e l’acciaio. Infatti, il ferro fuso non si usa quasi mai, perchè ha caratteristiche scadenti.

La ghisa

La ghisa è una lega composta da ferro e carbonio. La quantità di carbonio (dall’1,7% ad un massimo di 5%) presente determina una variazione delle proprietà: la ghisa può presentarsi sotto forma di ghisa bianca o grigia. La ghisa bianca si caratterizza per il colore chiarissimo e la struttura molto fine, con una durezza elevata, ma una scarsa tenacità (cioè scarsa capacità di resistere agli urti). Poichè fonde a 1100°C, è impiegata soprattutto nella produzione dell’acciaio. La ghisa grigia contiene carbonio libero che le conferisce un caratteristico colore scuro. Ha una durezza elevata ed è lavorabile mediante fusione.

Acciaio

L’acciaio è anch’esso composto di ferro e di carbonio (da 0,15% all’1,7%). Le ottime caratteristiche meccaniche e tecnologiche ne fanno il materiale più utilizzato nell’industria meccanica. E’ duttile (cioè sopporta le deformazioni plastiche) e malleabile perciò può essere impiegato per ottenere lamiere e fili; grazie alla sua elasticità è ideale anche per la produzione di molle. Ha grande tenacità e resistenza a ogni tipo di sollecitazione meccanica.

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