La prima parte del Novecento fu caratterizzata dallo scoppio della Prima guerra mondiale, che come conseguenza portò a una grave crisi economica e politica in tutta Europa.

In queste circostanze molti scrittori scelsero la letteratura come strumento per riflettere anche su se stessi, quindi cercavano risposte nel profondo del proprio animo visto che il mondo esterno non dava risposte.

In questo clima furono scritti romanzi come La coscienza di Zeno di Italo Svevo, Il fu Mattia Pascal di Pirandello ed altre opere.

Questi autori furono influenzati anche da Sigmund Freud, il quale fece molte scoperte nel campo della psicanalisi. Quindi questi autori crearono dei personaggi che facevano un viaggio nel proprio mondo interiore.

Nel campo della poesia gli autori rifiutano la tradizione e cercano forme nuove, infatti, il secolo si apre con il movimento dei Crepuscolari( poeti la cui poesia non è solare e luminosa ma malinconica) e con il movimento dell’Avanguardia del Futurismo ( un movimento non solo poetico, con tendenze innovative).

Il massimo esponente del futurismo fu Tommaso Marinetti. I futuristi esaltarono la guerra e l’interventismo, credettero nel progresso che poteva risolvere i problemi dei paesi. Quindi cercavano a qualunque costo tutto ciò che era nuovo e anticonformista e diverso. I Futuristi rinunciarono alle forme metriche tradizionali e utilizzarono le parole in libertà.

 

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