Nel Cinquecento l’ Inghilterra, grazie al regno della regina Elisabetta, ebbe una trasformazione economica e sociale che riuscì a proteggerla dalla crisi verificatasi nel Seicento.

La potente e ricca borghesia era costituita da grandi proprietari terrieri che  si impadronirono delle terre comuni , le quali erano usate dalla comunità contadina inglese per far pascolare i loro greggi.

I proprietari terrieri recintarono questi terreni e li trasformarono in veri e propri pascoli per le loro pecore, questo perché oltre a sfruttare i campi per la produzione di piante come la canapa, il lino e il luppolo, in inverno , quando il lavoro agricolo scarseggiava, affidavano i telai ai contadini per la lavorazione di tessuti e lana.

Si diffuse così il lavoro domestico, cioè eseguito a casa, venivano oltre ai telai,  fornite ai contadini le materie prime, poi finito il lavoro, i vari tessuti prodotti, venivano pagati molto poco ai contadini e rivenduti ad un prezzo molto più alto sul mercato.

Nel tempo il legno,  che per secoli era stato una materia prima fondamentale , cominciava a scarseggiare a causa del grande uso che ne era stato fatto per la costruzione soprattutto delle navi , case e per il riscaldamento. A questo punto l’Inghilterra sfruttò una materia di cui era molto ricca, il carbon fossile.

Da questo ricavarono il coke, che era un particolare tipo di carbone che trovava largo impiego nelle fonderie e nelle fabbriche, ciò portò un grande sviluppo del settore minerario e delle sue industrie.

L’Inghilterra per tutto il Seicento riuscì grazie alla ripresa di tutti questi settori ad essere una potenza  economica,  e non solo in quanto grazie alle numerose colonie fondate come la Virginia, la Carolina e la Pennsylvania, divenne una grande potenza marittima, e Londra il porto più importante dell’Inghilterra.

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