Il vetro era conosciuto in Mesopotamia fin dal III millennio a.C. sotto forma di perline, poi fu molto usato in Egitto a partire dal XV secolo nella produzione di oggetti artistici.

Esistono due grandi categorie di vetro: quello cavo (oggetti di forma complicata come bottiglie, fiaschi, barattoli, vasi ecc) e quello in lastre (usato per finestre automobili ecc.)

Che cos’è il vetro

Il vetro ha una struttura amorfa cioè disordinata e non cristallina ottenuta dal rapido raffreddamento della massa fusa che non fa in tempo a cristallizzarsi. Esso è trasparente perchè le vibrazioni d’onda della luce l’attraversano facilmente perchè non bloccate dagli elettroni.

Esso è un materiale duro e fragile ottenuto con la fusione di una sabbia speciale (silice).

Altre proprietà sono l’impermeabilità ai liquidi, l’isolamento elettrico e termico.

Per rendere il vetro resistente agli agenti atmosferici nella sua produzione si aggiungono i fondenti come il carbonato di sodio o di potassio ; stabilizzanti come il carbonato di calcio e ossido di piombo. All’impasto si possono aggiungere anche affinanti come l’arsenico per liberare le bollicine formate durante la fusione; coloranti come l’ossido di rame per colorarlo di verde o l’ossido di cobalto per colorarlo di blu, opacizzanti come la cenere d’ossa che resta sospesa nel vetro.

La silice

Il vetro viene ricavato dalla silice, che è una sabbia formata da finissimi cristalli di quarzo. Essa ha la particolarità di essere un vetrificante; i cristalli riscaldati ad alta temperatura si sciolgono e diventano una sostanza pastosa; con il raffreddamento essa diventa dura e vetrosa.

 

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