La pesca commerciale deve rispettare delle regole precise al fine di non compromettere l’equilibrio ittico già deteriorato.

Le regole principali sono :

  • non utilizzare metodi di pesca proibito;
  • rispettare le stagioni di pesca e le quantità di pescato;
  • evitare l’uso di reti a maglia piccola che, catturando pesci molto giovani, causano l’impoverimento delle risorse ittiche.

I metodi di pesca

Esistono numerosi metodi di pesca che variano a seconda del pesce da catturare e della zona.

La piccola pesca è la pesca che viene effettuata entro circa 36 km dalla costa, con imbarcazioni non molto grandi e si usano:

  • le reti da posta, possono essere fisse con reti molto sottili, lunghe e dotate di galleggianti nella parte superiore e ancorate al fondo , in modo da rimanere in posizione verticale; derivanti , invece, sono lasciate libere di muoversi nella parte inferiore; circuitanti, vengono poste in modo da formare un cerchio o un semicerchio. Le reti da posta però possono essere molto pericolose perchè formano dei muri che catturano anche delfini, cetacei ecc. Le reti da posta derivanti nell’Unione europea e nel Mediterraneo sono state vietate, inoltre, anche per le altre sono state poste delle limitazioni.
  • i palangari (o palamiti), sono cavi molto lunghi cui sono legate numerose lenze che portano ciascuna un amo. E’ un metodo molto selettivo ed usato per pescare i naselli, pesci spada, cernie ecc.
  • la piccola circuizione, sono reti che sono usate per catturare pesci che vivono in banchi come sardine, acciughe, sgombri, tonni. Non sono molto grosse e vengono poste attorno ai branchi e chiuse pian piano fino a formare degli enormi sacchi.

  

La pesca d’altura viene effettuata oltre i 36 km dalla costa. Questa pesca è condotta a livello industriale e comprende la pesca mediterranea d’altura e la pesca oceanica.

I metodi più usati sono le reti da circuizione, le reti da posta e le reti da traino, queste ultime possono essere di diversa forma, vengono trainate da una o più imbarcazioni per catturare i pesci. Anche le reti da traino possono causare danni all’ecosistema marino poichè nel loro passaggio catturano tutto ciò che trovano.

L’acquacultura 

Si tratta di un allevamento controllato di pesci , crostacei e molluschi. Gli allevamenti possono essere:

  • estensivi, ovvero praticati in acque naturali con modificazione dell’ambiente;
  • intensivi, in cui ci sono spazi suddivisi dove vengono allevati gli organismi acquatici , con alta produttività;
  • semiestensivi, basato su un ridotto grado di cattività.

In Italia l’acquacultura riguarda sia specie di acqua dolce (ad esempio le trote) sia specie di mare (orate, branzini, carpe, molluschi, crostacei ecc.)

 

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