Durante tutto il periodo dell’Umanesimo e Rinascimento anche in ambito religioso, ci furono sostanziali cambiamenti. Con questa grande apertura culturale e artistica si avvertì il desiderio di ritornare alle fonti del cristianesimo, in quanto proprio in questo momento c’era una decadenza dei costumi ecclesiastici; i papi si comportavano come dei sovrani praticando intrighi politici, facendo  guerre e accumulando enormi ricchezze.

Per mantenere tanto sfarzo e lusso venivano imposte tasse all’intera comunità cristiana, e già con l’umanesimo si intraprese uno studio critico dei testi sacri e documenti come la donazione di Costantino con cui Costantino nel 313 cedette al papa Silvestro l’Italia e le province occidentali e che venne poi ritenuto fasullo.

Una vera protesta contro le ricchezze della chiesa fu già intrapresa da Girolamo Savonarola che avviò una vera lotta contro la ricchezza della chiesa ma fu in seguito scomunicato per il troppo accanimento contro il clero.

Uno dei punti critici della chiesa era la vendita delle indulgenze, con l’istituzione del sacramento della confessione si decise che chiunque peccasse ,con la confessione poteva liberarsi della colpa ma dopo la morte la sua anima doveva subire una pena, ossia una permanenza in purgatorio proporzionale alla gravità del peccato. In vita praticando opere buone si poteva diminuire la pena, cioè si aveva diritto all’indulgenza ( cancellazione in parte o del tutto della pena ultraterrena in purgatorio con opere di bene come un pellegrinaggio o offerte di denaro ). Siccome offrire denaro alla chiesa era vista da molti come un ‘opera di carità , si creò un vero legame tra economia e fede con un mercato delle indulgenze.

In questo modo la Chiesa conservava una vita lussuosa. In questo clima si fece avanti la figura di Martin Lutero, monaco tedesco ,insegnante di teologia a Wittenberg che era a favore di una radicale riforma della chiesa; ciò che scatenò la sua ira fu la vendita delle indulgenze che papa Leone X chiedeva per la ristrutturazione della Basilica di San Pietro. A tutti coloro che facevano un’offerta in denaro per la costruzione della Basilica, il papa concedeva il perdono dei peccati e quindi la riduzione del tempo da trascorrere in purgatorio, questa pratica fu estesa anche in Germania  dove addirittura le banche gestivano i versamenti di somme di denaro rilasciando certificazioni di indulgenze , naturalmente anche loro avevano il proprio tornaconto perchè in cambio di questo lavoro trattenevano una somma di denaro per sè. Quindi la fede, in questo commercio, ormai contrava ben poco e questo spinse Martin Lutero a scrivere 95 proposizioni cioè tesi in cui condannava oltre alla vendita delle indulgenze ogni altra forma di corruzione della chiesa di Roma. Queste tesi vennero poi affisse sulla porta della cattedrale di Wittenberg, inoltre, tradusse in tedesco la Bibbia per farla comprendere a tutti; naturalmente per contro il Papa mandò da Lutero il più grande teologo del momento per far ritrattare le sue affermazioni ma Lutero si rifiutò e scrisse e pubblicò tre libri che negavano il riconoscimento dell’autorità ecclesiastica. A questo punto fu scomunicato e Martin Lutero bruciò tale scomunica pubblicamente nella piazza di Wittenberg. La frattura con la chiesa era ormai netta e la dottrina del monaco cominciò a circolare in Germania, anche grazie all’utilizzo della stampa, le tesi di Wittenberg, erano dotate anche di immagini per renderle comprensibili anche a chi non sapeva leggere. Ormai la sua era una religione riformata, come lui stesso la definì cioè rinnovata, detta protestante, era pur sempre una religione cristiana basata sulla fede in Gesù cristo come figlio di Dio , sceso al mondo per la nostra salvezza ma no era più una religione cattolica essendo così ostile alla chiesa di Roma, nasce così la riforma protestante.

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