La maggior parte delle liriche del Canzoniere ruota intorno alla figura di Laura, la giovane donna di Avignone che lui conobbe il 6 aprile del 1327 e di cui si innamorò. Di questo innamoramento Petrarca già ne parla in una lettera (familiari , II 9).

Alla base delle liriche del canzoniere vi è un’esperienza reale e sinceramente vissuta, anche se queste liriche non possono essere assolutamente considerate autobiografiche, infatti il Canzoniere lo si può considerare come un’allegoria della tormentata esperienza interiore di Petrarca.

La donna viene raccontata con espressioni tipiche dello stilnovismo , anche se Laura da queste descrizioni fuoriesce con una fisionomia più umana delle donne raccontate dagli stilnovisti. Tutto questo anche perchè Laura subisce i cambiamenti nel tempo e ciò la porta ad essere una figura molto più vicina all’esperienza comune.

Laura non è mai nominata con il suo nome, comportamento tipico degli scrttori stilnovisti che cercano sempre di proteggere la donna dai pettegolezzi essendo lei qualcosa di celestiale che permette l’avvicinamento a Dio. Petrarca per parlare di Laura usa semplici perifrasi e giochi di parole come “laureta”, “laurea”, “l’auro”, “l’aura”.

Anche dal punto di vista fisico la sua figura resta evanescente, ciò che si percepisce che lei è una bella fanciulla con i capelli biondi. Questo perchè i caratteri fisici di Laura che si ritrovano nelle varie liriche non permettono di farne una descrizione fisica.

 

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