Nel corso dell’VIII secolo a.C., navi cariche di uomini, donne, animali, aratri e oggetti di uso quotidiano lasciarono le coste greche e si diressero verso le coste del Mediterraneo e del Mar Nero.

L’emigrazione fu causata da diversi motivi:

  • le poche pianure della penisola greca non erano sufficienti a produrre cibo per tutti;
  • al di là del mare si potevano trovare terre fertili e metalli utili e preziosi;
  • servivano basi di scambio e clienti per commerciare i prodotti, come olio, ceramiche, armi…

Quando giungevano in una nuova terra, i Greci vi fondavano una città (colonia). Sceglievano un’altura vicino alla costa e la proteggevano con una cinta di mura. Poi prendevano possesso dei terreni circostanti, per coltivarli; di solito li ottenevano direttamente dagli abitanti del luogo in cambio di oggetti, ma a volte ci furono scontri armati.

  

Le colonie erano autosufficienti e indipendenti dalla madrepatria, ma i loro abitanti continuavano a sentirsi greci e conservavano la lingua, la religione, le leggi e le tradizioni dei luoghi da cui erano partiti.

Le più importanti colonie greche furono quelle sulle coste della Sicilia e dell’Italia meridionale. In Italia i coloni greci trovarono un clima favorevole, una terra adatta alla crescita dell’ulivo e della vite e ampie pianure costiere per la coltivazione del grano.

Il Sud dell’Italia, Sicilia compresa, fu chiamato in seguito Magna Grecia, cioè Grande Grecia, per sottolineare la magnificenza delle nuove città, che spesso erano più potenti e popolose perfino di quelle della madrepatria.

Siracusa, per esempio, raggiunse una popolazione enorme, superiore a quella delle città della Grecia. Altre colonie siciliane furono Zancle (Messina), Akragas (Agrigento), Catania... Sulle coste del Mar Ionio sorsero Taranto, Sibari, Crotone

La colonia più antica era Cuma, sulla costa tirrenica. La città si trovava in una zona molto fertile. I Cumani fondarono allora la città di Partenope e, quando anche questa divenne insufficiente per accogliere tutti gli abitanti, costruirono una nea-polis (nuova città), l’odierna Napoli.

 

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