Le eresie

Nella società europea medievale la Chiesa divenne oltre che una guida spirituale anche una potenza politica ed economica. Ma questa cosa non andava bene perche alcuni vescovi e prelati cominciavano a comportarsi come principi laici, vivevano nel lusso e si circondavano di donne. Molti membri del clero venivano accusati si simonia(vendita delle cariche ecclesiastiche) e nicolaismo (non rispettavano il celibato ecclesiastico).

Fra il XII e il XIII secolo si diffusero nell’Europa occidentale nuovi movimenti religiosi, che andavano contro questa decadenza morale, formati da laici. Tali movimenti si svilupparono soprattutto in città dove era più facile diffondere queste idee riformatrici. Questi movimenti spesso esortavano gli ecclesiastici ad abbandonare il loro stile di vita corrotto e a seguire il Vangelo.

La chiesa si oppose a questi movimenti dichiarandolo eretici ed eresie (cioè contrari ai principi della fede cristiana).

Accusati di eresia furono i valdesi, nati grazie a Pietro Valdo, un mercante di Lione che aveva distribuito le sue ricchezze fra i poveri. Egli predicava l’assoluta povertà e tradusse la Bibbia in volgare in modo che potesse essere accessibile a più fedeli.

Un altro gruppo considerato eretico fu quello dei catari, chiamati anche albigesi i quali predicavano la povertà ma incitavano i fedeli a ribellarsi contro le autorità ecclesiastiche corrotte. Questa dottrina si diffuse velocemente, quindi il papa Innocenzo III fece una crociata molto violenta contro di questi.

 

Per combattere le eresie venne creato un tribunale dell’inquisizione, composto da religiosi e presieduto da un vescovo o da un monaco. Gli accusati di eresia una volta condotti davanti al tribunale dovevano confessare la propria colpa anche con la tortura. Chi non si pentiva poteva anche essere condannato al rogo.

Nello stesso tempo il bisogno di una nuova spiritualità portò anche alla nascita di nuovi ordini detti mendicanti che non furono considerati eretici come quello domenicano e quello francescano. Entrambe costruirono i loro conventi in città, in mezzo alla folla, in modo da far arrivare la loro predicazione a più persone era possibile.

L’ordine dei domenicani si chiama così per colui che lo creo e cioè Domenico di Guzman, lo fondò nel 1215 e fu approvato dal pontefice Onofrio III. Questi conducevano una vita semplice e in totale povertà, si dedicavano alla predicazione e alla conversione degli eretici, usavano la lingua volgare per farsi capire da tutti.I frati avevano una grande preparazione religiosa in modo da riuscire ad affrontare qualsiasi dibattito in pubblico anche con gli eretici.

L’ordine dei francescani fu fondato da Francesco d’Assisi nel 1223, sempre con l’approvazione di Onofrio III. Francesco era il figlio di un ricco mercante che decise di rinunciare alle ricchezze del padre per condurre una vita di penitenze  e privazioni. I suoi ideali erano la povertà assoluta, la fratellanza universale e la scelta di assistere i più bisognosi.

Tutti coloro che lo seguivano non dovevano essere per forza istruiti ma dovevano essere umili caritatevoli e dovevano sapersi sacrificare. Molti francescani partirono anche come missionari per terre lontane per diffondere le parole del Vangelo.

Oltre a questi frati, sorsero anche conventi femminili. Chiara d’Assisi, seguace di Francesco, fondò l’ordine francescano delle clarisse, cioè le suore di clausura.

 

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