Nell’aria sono disperse particelle piccolissime, invisibili ad occhio nudo le polveri sottili. Esse sono conosciute anche con l’acronimo PM  (Particulate Matter) e sono formate da particelle da materia allo stato solido o liquido.

La quantità di polveri sottili presente nell’aria costituisce uno dei parametri per misurare il livello d’inquinamento di un’area urbana. Esse si dividono per la loro dimensione in: PM 10 e sono quelle con dimensioni inferiori a 10 micrometri, PM 2,5 e sono quelle più piccole di 2,5 micrometri e infine le polveri ultrasottili (dette anche nanopolveri) che sono così piccole da entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.

Le polveri sottili sono in prevalenza di origine naturale e derivano dalla disgregazione di ciò che abbiamo intorno o da eruzioni vulcaniche o incendi.

  

Nelle aree urbane esse derivano soprattutto dall’attività dell’uomo.

Gli effetti delle polveri sono dovute al fatto che respirando queste penetrano insieme all’aria; le particelle più grandi vengono bloccate dalle mucose nasali e bronchiali, mentre quelle troppo piccole arrivano fino in fondo al nostro sistema respiratorio e quindi possono provocare nel tempo infezioni, asma bronchiale, disturbi circolatori e cardiaci ecc.

Quando non piove per molto tempo le polveri superano di molto il limite consentito che è stato imposto nei paesi europei in modo da tutelare la salute dei cittadini.

 

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