Il 500 si contraddistinse non solo per i cambiamenti in ambito culturale e religioso, ma anche dal punto di vista economico ci fu una vera e propria rivoluzione.

Nasce in questo periodo storico, il capitalismo, sistema economico fondato sull’accumulo di soldi, ovvero capitali, che vengono poi investiti in attività produttive.

Questo portò a far emergere sempre di più la figura del mercante–imprenditore, il quale investiva i suoi capitali, in grandi commerci, inoltre aveva anche macchinari per produrre materiali.

Il capitalismo fu favorito anche dal commercio a grandi distanze e dall’aumentare delle popolazioni in città che faceva crescere la domanda dei prodotti.

Aprendosi le vie mercantili verso l’ Oceano Atlantico, non era più tutto concentrato sul Mediterraneo, e si svilupparono nuovi e grandi porti come Siviglia e Anversa.

Si ebbe una grande ripresa economica in tutta Europa, nacquero le fabbriche,  per produrre manufatti che quindi non venivano più realizzati solo in casa. Tutto ciò portò ad un aumento dei prezzi, sia perché  le grandi quantità di oro e argento provenienti dall’ America svalutarono la moneta esistente in quel periodo facendo aumentare i prezzi e creando l’inflazione, sia perché aumentando la popolazione , aumentò la richiesta dei beni alimentari, ossia si verificò il fenomeno in cui quando la domanda supera l’offerta, i prezzi aumentano.

Diminuendo il valore della moneta  i proprietari terrieri percepivano affitti per i loro terreni inadeguati al costo della vita di quel periodo e decisero di far dipendere i canoni d’affitto dall’andamento dei prezzi; ciò sfavorì i poveri contadini e tutti coloro che guadagnavano salari fissi, mentre la proprietà terriera aumentò di valore, favorendo i grandi proprietari e ricchi borghesi.

Questo divario tra il ceto più alto della società e quello più basso creò, nonostante la ripresa , le basi della crisi economica che avrebbe coinvolto l’Europa del Seicento.

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