Poco dopo l’ unificazione d’ Italia, il 6 giugno del 1861 Cavour morì lasciando l’ Italia con tanti problemi da risolvere, in questo periodo Massimo d’ Azeglio pronunciò una frase celebre :”Abbiamo fatto l’ Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”.

In realtà in Italia i vari popoli erano tra loro molto diversi per tradizioni e dialetti, non vi era una vera lingua ufficiale e comune, Roma era ancora sotto il dominio del papa e non c’era un  unione dal punto di vista amministrativo, economico e legislativo.

Soprattutto al sud c’era molta miseria, analfabetismo e il tasso di mortalità dei bambini sotto l’ anno di età era altissimo.

Dal punto di vista politico vi erano due fazioni ovvero la Destra e la Sinistra, la Destra era formata dai seguaci di Cavour con idee monarchiche liberali, gli esponenti più illustri furono Rattazzi ,Ricasoli e Sella.

La Sinistra era formata dai seguaci di Mazzini e Garibaldi con idee repubblicane e democratiche, i principali esponenti erano Garibaldi, Crispi e Depretis .

Inizialmente dal 1861 al 1876 l’ Italia fu governata dalla Destra che dovette affrontare i numerosi problemi che affliggevano l’ Italia.

Innanzitutto bisognava unificare il paese dal punto di vista amministrativo, monetario, scolastico e doganale; si decise di costruire uno Stato fortemente accentrato e non dare troppa autonomia alle regioni con il rischio di tornare ad un‘ Italia frammentata.

Il territorio fu diviso in 59 province che dipendevano dal governo centrale con  a capo un prefetto, le province erano poi divise in comuni ognuna con a capo un sindaco che comunque dipendeva dal prefetto.

Per tutta la penisola fu diffuso lo Statuto Albertino per decisione di Bettino Ricasoli che presiedeva al governo, in questo modo non si tenne conto delle diverse situazioni economiche e sociali che esistevano nelle varie zone d’ Italia.

Il governo della Destra cercò di migliorare le vie di comunicazioni tra le varie regioni e per questo estese la rete ferroviaria, furono aboliti i dazi e le dogane interne, venne adottata la lira come moneta valida per tutto il paese e questo fece sviluppare un unico mercato nazionale.

Per difendere lo Stato si rese necessario creare un  esercito e una marina militare, per questo fu istituito l’ obbligo del servizio militare.

Nel 1859 fu istituita la legge Casati sull’ istruzione che stabiliva l’ obbligo dei primi due anni di scuole elementare che durava in tutto quattro anni, la costruzione delle scuole fu lasciata ai vari comuni , e soprattutto al sud dove vi erano la regioni più povere e dove c’ era quasi l’ 80% di analfabetismo questa legge non venne quasi mai rispettata.

Per fronteggiare le spese dovute a tutti questi cambiamenti e compensare tutte le perdite economiche avute con le guerre avvenute nel periodo del risorgimento, lo Stato decise di aumentare sia le imposte dirette , cioè le tasse pagate da ogni singolo cittadino in base al proprio reddito, sia le imposte indirette ovvero quelle applicate ai beni di consumo, questo era l’ unico modo per pareggiare il bilancio dello Stato e fare in modo di giungere alla parità tra entrate ed uscite.

Tra le varie tasse ci fu quella sul macinato nel 1868 che aumentò il prezzo di alimenti come il pane , la polenta e ciò provocò un malcontento soprattutto tra le classi più povere del popolo e per questo ci furono diverse insurrezioni.

Dopo l’unità d’ Italia, soprattutto i contadini del sud, rimasero delusi in quanto la loro situazione non migliorò ma andò via via peggiorando, il servizio di leva obbligatorio che durava cinque anni, toglieva uomini per lavorare nei campi, se pur abolito il sistema feudale i contadini non avevano disponibilità economica per poter acquistare pezzi di terra ed erano obbligati a lavorare per i proprietari terrieri. Il malcontento della povera gente sfociò in una forma di ribellione che venne chiamata brigantaggio, donne e uomini in campagna organizzavano rapine contro i proprietari terrieri, le bande di briganti non erano formate solo dai contadini ma anche da ex militari dell’ esercito borbonico e da tutti gli uomini che rifiutavano la leva militare.

Il governo per fronteggiare tale problema iniziò una vera e propria guerra che durò quattro anni, alla fine dei quali il brigantaggio fu sconfitto.

Programma storia di seconda media