Con il trattato di Plombières, Cavour aveva la sicurezza di avere la Francia dalla sua parte nel caso di uno scontro con l’ Austria, ma non potendo iniziare una guerra contro l’ Austria cercò il pretesto per provocarla, così aumentò la spesa militare e arruolò numerosi volontari che giungevano da tutta l’ Italia, tra questi vi era anche il corpo dei Cacciatori delle alpi guidato da Giuseppe Garibaldi.

 L’Austria a questo punto , il 23 aprile del 1859 mandò un ultimatum al Piemonte, nel quale chiedeva di disarmare l’ esercito, naturalmente Cavour non accettò e iniziò la seconda guerra d’ indipendenza.

Sin da subito l’ Austria venne sconfitta, prima a Magenta dove vinsero i francesi e l’ esercito austriaco si ritirò verso il quadrilatero , liberando Milano che fu occupata da Napoleone III e Vittorio Emanuele II, nel frattempo Giuseppe Garibaldi con il suo esercitolo liberava Como, Brescia e Bergamo.

Dopo poco gli austriaci furono battuti a Solferino dai Francesi e a San Martino dai piemontesi, nel frattempo la Toscana, la Romagna e i ducati di Modena e Parma cacciarono i sovrani dal trono e chiesero l’ unione al regno di Sardegna.

L’ imperatore francese valutò la situazione che si era venuta a creare e capiva che in questo momento il proseguire nella guerra avrebbe rafforzato il regno sabaudo e avrebbe rischiato di non avere più l’ Italia sotto il suo controllo.

Anche il papa temeva che questa guerra potesse minacciare lo stato pontificio e la sua autonomia, così Napoleone III all’ insaputa di Cavour firmò un armistizio l’ 11 luglio 1859 a Villafranca, con questo accordo gli austriaci cedettero la Lombardia alla Francia che a sua volta la consegnò a Vittorio Emanuele II e l’ intero Veneto rimase sotto il dominio Austriaco e vennero ripristinati i re sui vari troni.

Deluso e amareggiato da tali scelte Cavour decise di dimettersi, ma dopo poco fu richiamato a guidare il governo, a questo punto iniziò nuovamente a trattare con Napoleone III e chiese l’ annessione della Toscana, Parma , Modena, Bologna , Ferrara e Ravenna, in cambio avrebbe ceduto Nizza e Savoia a cui l’ imperatore aveva dovuto rinunciare per essersi ritirato in anticipo dalla guerra.

Furono decisi dei plebisciti nei quali era il popolo a decidere l’ annessione delle varie città e il 2 marzo 1860 la stragrande maggioranza del popolo votò per l’ unione al Piemonte.

Nel frattempo con dei plebisciti si decise il passaggio di Nizza e Savoia alla Francia.

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