Tra il 1820 e il 1821 nell’  Europa meridionale ci furono  numerose ribellioni contro la monarchia, la prima ad insorgere fu la Spagna dove il re Ferdinando VII, dopo la sua salita al trono, aveva abolito la Costituzione e questo fu la causa dell’ insurrezione che nel 1820 portò a numerosi ufficiali a combattere con le loro truppe, il re dovette cedere e costretto a riconcedere la costituzione creando un governo liberale.

La notizia delle rivoluzioni spagnole incoraggiò in Italia  i carbonari. I primi ad insorgere furono i carbonari del regno delle due Sicilie, e nel luglio del 1820 un esercito marciò su Avellino e Napoli , guidati da Guglielmo Pepe costringendo il re Ferdinando I a concedere una Costituzione.

Contemporaneamente anche in Piemonte ci fu una rivolta capeggiata da Santorre di Santarosa e anche qui fu concessa la Costituzione ma ebbe vita breve in quanto tale costituzione fu concessa da Carlo Alberto di Savoia nipote del re Carlo Felice che approfittò della momentanea assenza dello zio per concederla  ma al suo ritorno il re rifiutò di dare il consenso per la scelta del nipote e gli ordinò di unirsi alle truppe per reprimere i moti liberali.

Contemporaneamente all’ insorgere di questi moti le potenze della  Santa Alleanza organizzavano interventi contro le rivolte.

A Napoli intervenne l’ Austria che riuscì a reprimere la rivolte e abolire la costituzione, lo stesso accadde in Piemonte dove il re aiutato da truppe austriache represse gli insorti.

Tutte le costituzioni furono abolite e seguì un periodo di repressione in cui tutti i liberali venivano processati e arrestati.

I motivi del fallimento di questi moti furono diversi, innanzitutto non vi era l’ appoggio del popolo che non era interessato alle idee dei rivoluzionari che restarono quindi una minoranza, poi gli stessi liberali avevano idee diverse; vi erano i liberali moderati che aspiravano ad una monarchia costituzionale, al liberalismo economico , alle libertà personali, e al suffragio censitario , ovvero riservato solo ai cittadini maschi che possedevano una certa ricchezza, mentre i liberali democratici e repubblicani volevano instaurare la repubblica che consentisse l’ istruzione gratuita a tutti, aiuti da parte dello stato per i più deboli e il suffragio universale maschile.

Tutte queste divergenze e il numero esiguo dei rivoluzionari portarono al fallimento dei moti.

Tra i vari liberali di questo periodo emerse Camillo Benso conte  di Cavour che fu il più illustre rappresentante del movimento liberale moderato , egli si rese conto che per unire l’Italia bisognava sconfiggere l’ Austria con l’ appoggio delle altre potenze europee e con la formazione di un forte e grande esercito. Inoltre migliorò il sistema fiscale, favorì l’attività delle banche e rese più efficiente l’apparato burocratico del Regno. Fece costruire nuove strade e incentivò la messa in opera di linee ferroviarie, così da rendere più agevole il trasporto delle merci.

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