Gli ordini dei mendicanti

Nel corso del XII secolo la penisola italiana fu sottoposta ad importanti cambiamenti che riguardavano sia l’Impero che il Papato. Entrambe subirono un indebolimento, il primo dovuto alle continue lotte dei Comuni che volevano l’indipendenza; il secondo stava perdendo il suo carattere di spiritualità, infatti si stava trasformando in una potenza temporale che si intrometteva nei giochi politici.

Intanto si stava, con l’affermarsi dei Comuni, facendosi avanti una nuova la casse sociale, i mercanti. Essi erano molto ricchi e prediligevano una vita elegante e raffinata. Ovviamente si accentuarono ancora di più le differenze con le classi povere che risultarono ancor di più emarginate, c’erano ormai profonde differenze, non solo dal punto di vista economico e culturale, ma anche religioso e spirituale. Tutto ciò spinse la nascita dell’eresie, cioè movimenti religiosi che erano diversi tra loro ma che volevano ritornare allo spirito evangelico della Chiesa originaria, i cui cardini erano la povertà, l’amore disinteressato per il prossimo e la vita semplice.

Ovviamente i principi che seguivano gli eretici si distaccavano completamente da quelli della Chiesa mondana e corrotta dell’epoca.

Quindi la chiesa cominciò a perseguire questi movimenti ereticali nati come forma di protesta, da parte delle classi deboli, nei confronti delle ingiustizie sociali e della forte corruzione della chiesa.

 

Proprio in questo contesto di voglia di cambiamento si collocò la fondazione e il ruolo degli ordini dei mendicanti, caratterizzati da un forte richiamo alla povertà.

Nacque per primo l’ordine dei Domenicani ad opera di Domenico di Guzman, approvato dal papa nel 1216 e nel 1223, lo stesso papa approvò l’ordine dei francescani fondato da Francesco d’Assisi.

Entrambe gli ordini dei mendicanti si dedicavano alla predicazione: i domenicani lo facevano attraverso l’interpretazione dei passi della Scrittura; i francescani attraverso il racconto delle parabole evangeliche narrate dal popolo. Entrambe erano caratterizzate da un forte richiamo alla povertà.

Il francescanesimo ebbe una grande diffusione tra il ceto popolare. Essi predicavano l’amore per tutte le creature che esistono sulla terra, la pace e l’amore per il prossimo. Prestavano la loro opera a favore dei più deboli, come i lebbrosi.

Nonostante ebbe molto successo come ordine, ben presto ci fu una scissione tra “conventuali” cioè sostenitori meno rigidi della Regola e “spirituali”, invece erano rigidi seguaci della stessa.

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