I motori elettrici

Il motore elettrico a corrente continua funziona mediante un magnete fisso che crea un campo magnetico all’interno del quale si trova una bobina mobile su un asse rotante. Fornendo elettricità alla bobina, essa si comporta da elettrocalamita e si mette in movimento, attratta da un magnete fisso. La bobina costituisce il rotore e il magnete lo statore. Compiuto mezzo giro la bobina si inverte. Il cambiamento della polarità è assicurato dai contatti striscianti.

Tali contatti sono collegati all’albero motore tramite degli anelli e gli forniscono corrente: in questo modo a ogni giro la polarità si inverte.

Essi possono funzionare a velocità molto variabile, pur fornendo una potenza sempre elevata. Vengono usati soprattutto per i mezzi di trasporto come tram, filobus, treni. Ma sono usati anche per piccoli apparecchi come trapani a batteria, compressori ecc.

I motori a corrente alternata sono basati sullo stesso principio, ma i contatti striscianti non sono necessari.

Sono motori che possono essere alimentati con corrente monofase o trifase. I monofase sono quelli che si possono alimentare alle prese di corrente che si trovano in tutte le case; il loro impiego è limitato agli elettrodomestici come aspirapolvere, frullatore, trapano ecc.

I motori alimentati a corrente trifase sono utilizzati nelle macchine utensili di tipo industriale. La quasi totalità dei motori trifase appartiene alla famiglia dei motori asincroni. Tali motori funzionano senza che ci sia un organo di movimento, della creazione di un campo magnetico rotante, equivalente al campo di un magnete permanente che ruoti creato nella parte fissa. Il rotore, composto da fasci di spire conduttrici, reagisce per induzione e tende a seguirlo nel suo moto.

  

I trasformatori

Il trasformatore, quindi, non è altro che una macchina statica, priva di organi di movimento.Essa converte una corrente alternata di una data tensione in una corrente alternata di tensione diversa.

I trasformatori sono importanti perchè rendono possibile il trasporto dell’energia elettrica dai luoghi di produzione a quelli di utilizzazione. Perchè per trasportare l’energia elettrica a distanza e non usare cavi grandi si aumenta la tensione in modo che possa viaggiare in cavi di dimensioni accettabili. Quindi la tensione viene alzata a valori enormi prima di essere inviata alle linee di trasporto. All’arrivo un trasformatore effettua l’operazione opposta cioè riabbassa la tensione. Quindi la potenza è direttamente proporzionale all’intensità e alla corrente.

I trasformatori sono utili anche per ridurre la tensione domestica di 220 volt a 9 o 12 volt utile per i trasformatori dei telefonini.

Il trasformatore è composto da un nucleo di lamine di ferro che costituisce il magnete; su di esso si trovano i due avvolgimenti indipendenti di rame isolato: quello da cui entra la corrente è detto primario, quello da cui esce è detto secondario.

La corrente alternata entra nel primo circuito, che essendo avvolto sul nucleo di ferro, crea un campo magnetico variabile. Questo campo per induzione elettromagnetica determina una corrente elettrica nel secondo avvolgimento. In base al numero di spire si varierà in modo proporzionale la tensione della corrente uscente dal secondo avvolgimento.

 

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