La Mesopotamia, fu definita sin dall’ antichità come terra tra due fiumi, in quanto essa è
delimitata da due corsi d’acqua Tigri ed Eufrate, proprio lungo i due fiumi che si svilupparono
la prime civiltà urbane, infatti dal 10000 a.C il clima della Mesopotamia iniziò a cambiare , si
formarono molte zone desertiche per la scarsità di piogge e le popolazioni si avvicinarono
sempre di più ai due fiumi dove iniziò a crescere un cereale simile al grano che aveva la
caratteristica di conservarsi a lungo.
Questo permise agli uomini di poter sfruttare tale alimento nei periodi in cui la caccia era
impossibile, si ebbe un nuovo sviluppo dell’ agricoltura, si iniziarono a produrre falci per
raccogliere il grano e macine per trasformarlo in farina, l’ acqua dei fiumi diventò essenziale
per irrigare i campi ed avere raccolti più abbondanti, per questo si costruirono canali, argini e
bacini per fronteggiare le piene dei fiumi e i periodi di siccità.
Per svolgere questi lavori la forza di un singolo villaggio non era sufficiente per questo ci fu l’
agglomerazione di più popolazioni e nacquero le prima città.
Ciò avvenne in Mesopotamia intorno al 4.000 a.C dove le prime città erano caratterizzate da
attività artigianali e commerciali, e avevano un organizzazione di tipo statale, vi era un re che
gestiva i lavori pubblici e l’ ordine pubblico, spesso gli si attribuiva un’ origine divina e vi era
una scala gerarchica con diverse classi sociali. Il re che era il capo supremo era affiancato dai
sacerdoti, al di sotto vi erano i militari, mercanti artigiani e contadini, come ultima classe vi
erano gli schiavi che erano alle dipendenze di un padrone e privati di ogni libertà.

Programma di geostoria primo superiore