Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922. S i trasferì in vari luoghi poichè seguiva il padre che era un ufficiale in  carriera.

Lo scrittore è considerato uno degli intellettuali italiani più apprezzati del Novecento. E’ stato poeta, studioso della lingua italiana, saggista, autore di teatro e di cinema, regista e giornalista.

Si laureò in Lettere con una tesi su Pascoli che lui ammirava tanto e lo sentiva molto vicino al suo mondo. Cominciò ad insegnare lettere in una scuola media e poi si iscrisse al Partito Comunista nel 1947.Ma alcuni eventi traumatici sconvolsero profondamente la vita dello scrittore come l’uccisione del fratello partigiano e la sua espulsione dalla scuola e dal partito per l’accusa di omosessualità.

Trasferitosi a Roma si affermò nell’ambiente culturale della capitale grazie alle sue svariate doti, venne a contatto con molti intellettuali come Gadda, Morante, Bertolucci ecc. I quali lo aiutarono a trovare la sua strada e lo introdussero al mondo della cinematografia.

Venne ucciso nel 1975 in tragiche circostanze.

Il suo esordio come scrittore avvenne con opere scritte in dialetto friulano le Poesie a Casarsa, la scelta di questo dialetto è dovuta al forte legame con l’amatissima madre di origini friulane, ma anche una lingua che non avesse il peso della tradizione e che potesse esprimere i miti non corrotti del mondo contadino che Pasolini amava tanto, in quanto lo contrapponeva al mondo borghese e comunista dell’Italia del dopoguerra.

Nel 1954 pubblicò La meglio gioventù, dove raccolse tutte le poesie ispirate alla realtà friulana, nel 1957 uscì la raccolta Le ceneri di Gramsci, considerato forse il suo capolavoro poetico.

    

Nei romanzi pubblicati dopo gli anni Cinquanta i temi cambiano, in quanto la conoscenza del proletariato romano lo portano a scrivere Ragazzi di vita e Una vita violenta che ebbero un forte impatto sul pubblico e sulla critica. In questi romanzi Pasolini usa il gergo romanesco delle borgate che contrasta con la lingua letteraria tradizionale. La scelta linguistica riflette l’esigenza dell’autore di voler dare un’impronta popolare ai romanzi. Temi principali sono la fame e il sesso.

Nel 1965 compose Alì dagli occhi azzurri, una raccolta tra racconti, abbozzi di romanzi e sceneggiature, poesie e scritti vari.

Negli anni Settanta s’intensificò la sua attività di critico sui giornali e riviste.

A partire dagli anni Settanta Pasolini si dedicò al cinema dove ottenne moltissimi successi. Tra i suoi primi film ricordiamo Accattone, Mamma Roma, La Ricotta, tutti parlano delle borgate romane quindi del proletariato sospeso tra la perdizione e il tentativo di rifarsi una nuova esistenza.

Nel 1964 esce Il Vangelo secondo Matteo , una rilettura del messaggio cristiano personale ma fedele, che ripercorre le tappe della vita di Gesù.

Nel 1966 esce Uccellacci e uccellini che racconta la storia di due frati francescani ai quali è stato comandato di evangelizzare i falchi e i passeri.

Altri film furono Edipo re, Teorema, Porcile, Medea. In seguito tre film si basano su tre raccolte di novelle e sono il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore del mille e una notte. L’ultimo suo film fu Salò o le 120 giornate di Sodoma.

 

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